venerdì 15 aprile 2011

Ginnastica e Tecnica Pugilistica

Perchè consiglio di praticare pugilato?
Pur non essendo un'arte marziale ed essendo vincolato ad un insieme di regole precise e ad un ristretto numero di colpi, il pugilato fornisce un incredibile fonte di apprendimento in termini di gestione dell'avversario.
Anche a quanto mi confermano persone più esperte di me, le altre arti marziali soffrono di una forte carenza in termini di gestione dinamica dell'aggressione, in quanto la maggior parte delle tecniche non sono riproducibili in palestra per i danni che provocherebbero e quindi si è costretti a simularle rallentando l'azione o assecondando il compagno che le esegue.
Questo rallentamento obbligato, oltre a dare una rappresentazione distorta della realtà, ha un effetto psicologico di rassicurazione che ci ricorda di essere in un ambiente protetto, e che il vostro compagno non farà di tutto per evitare di subire la tecnica.
Quindi, pur continuando a praticare altre arti marziali, indispensabili per apprendere le tecniche sporche, per applicarle, prevederle e prevenirle, un allenamento pugilistico di sparring non condizionato è, a mio avviso, irrinunciabile.

Praticare solo pugilato, limitandosi ai 4 colpi sopra la cintura, lascia scoperti in tutte quelle situazioni in cui l'avversario si arma (coltello, bottiglia, spranga, sedia) o vi prende alla sprovvista.
Praticare solo arti marziali in palestra, accumulando solo tecniche, probabilmente anche efficaci, lascia impreparati durante un'aggressione reale, dove entrano in gioco fattori del tutto nuovi di cui parlerò più avanti.

Per questi motivi sono molto soddisfatto della miniclasse di 4 persone gestita dall'istruttore Michele Rizzo.
Con sole 4 persone l'allenamento può essere costruito in base alle singole esigenze.
Ecco il riassunto di una "lezione tipo":

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